Abstract: Violeta nasce in una notte tempestosa del 1920, prima femmina dopo cinque turbolenti maschi. Fin dal principio la sua vita è segnata da avvenimenti straordinari, con l'eco della Grande guerra ancora forte e il virus dell'influenza spagnola che sbarca sulle coste del Cile quasi nel momento esatto della sua nascita. Grazie alla previdenza del padre, la famiglia esce indenne da questa crisi solo per affrontarne un'altra quando la Grande depressione compromette l'elegante stile di vita urbano che Violeta aveva conosciuto fino ad allora. La sua famiglia perde tutto ed è costretta a ritirarsi in una regione remota del paese, selvaggia e bellissima. Lì la ragazza arriva alla maggiore età e conosce il suo primo pretendente... Violeta racconta in queste pagine la sua storia a Camilo in cui ricorda i devastanti tormenti amorosi, i tempi di povertà ma anche di ricchezza, i terribili lutti e le immense gioie. Sullo sfondo delle sue alterne fortune, un paese di cui solo col tempo Violeta impara a decifrare gli sconvolgimenti politici e sociali. Ed è anche grazie a questa consapevolezza che avviene la sua trasformazione con l'impegno nella lotta per i diritti delle donne. Una vita eccezionalmente ricca e lunga un secolo, che si apre e si chiude con una pandemia.
Titolo e contributi: Violeta / Isabel Allende ; traduzione di Elena Liverani
Pubblicazione: Milano : Feltrinelli, 2022
Descrizione fisica: 356 p. ; 22 cm
Serie: I Narratori
ISBN: 9788807034800
EAN: 9788807034800
Data:2022
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)
Paese: Italia
Sono presenti 25 copie, di cui 12 in prestito.
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San Giuliano Terme | 863 ALL 16 | 0040-27039 | In prestito | ||
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Pomarance | 863.64 ALL | 0140-14034 | In prestito | 19/01/2023 | |
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Violeta (Feltrinelli 2022, traduzione di Elena Liverani) è il nuovo romanzo della scrittrice e giornalista cilena naturalizzata statunitense Isabel Allende, nata a Lima il 2 agosto 1942, una delle autrici latino-americane di maggior successo al mondo.
“Sono venuta al mondo un venerdì di tempesta del 1920, l’anno del flagello”.
Nel nuovo, imperdibile romanzo di Isabel Allende è la potente e trascinante voce narrante della cilena Violeta del Valle che racconta al nipote Camilo la storia della sua lunga vita, cent’anni, testimone degli avvenimenti più importanti del XX secolo.
La sera della nascita di Violeta era saltata la corrente, come spesso succedeva durante i temporali, ed erano state accese le candele e i lumi a petrolio, sempre a portata di mano per le situazioni di emergenza. La madre di Violeta, María Gracia, una volta sentite le contrazioni (del resto era una veterana del parto avendo già dato alla luce cinque figli maschi), si era abbandonata al dolore aiutata dalle due sorelle, che, avendola assistita diverse volte in quel frangente, riuscivano, bontà loro, a mantenersi lucide. Ma quella notte tempestosa era nata una bambina e neanche sua madre voleva crederci. Nessuno aveva avvisato Arsenio del Valle della nascita di sua figlia Violeta, giunto a casa dal Club de la Unión, dove l’uomo aveva prima cenato e poi giocato alcune partite a briscola. Arsenio aveva compreso tutto solo una volta aperta la porta della camera di sua moglie.
“È una bambina, Arsenio. Finalmente hai una figlia”.
Violeta vedeva la luce proprio quando l’influenza spagnola sbarcava nelle coste del Cile con quasi due anni di ritardo dopo che il suo passaggio era stato come un vento funesto in Europa e negli Stati Uniti. Arsenio, mente sottile, che aveva seguito l’avanzare del mefitico virus fin dall’inizio, aveva intuito che se le conseguenze erano state così tragiche in paesi civilizzati ci si poteva aspettare che in Cile, dove le risorse erano più limitate e la gente più ignorante, sarebbe andata molto peggio. Nella famiglia dei del Valle nessuno si contagiò dunque solo per merito di Arsenio, il quale prima che il governo intervenisse aveva adottato le precauzioni necessarie seguendo le misure con cui gli altri paesi combattevano la pandemia: isolamento, quindi quarantena a oltranza fino al cessato pericolo. Per fortuna nella antica e vecchia proprietà dei del Valle “la quarantena imposta dalla spagnola non si notò quasi”. Ma era in agguato un altro pericolo: quella crisi economica mondiale scaturita dal “Crollo di Wall Street” dell’ottobre del 1929, che sarebbe stata la causa della fragorosa caduta dell’orgoglioso e un tempo potente e temuto Arsenio del Valle.
“L’entusiasmo, che era stato il motore fondamentale della vita di mio padre, lo abbandonò”.
Alla soglia degli ottant’anni, all’attivo quasi 30 volumi che hanno venduto circa 70 milioni di copie in 42 lingue, Isabel Allende compone un romanzo attualissimo, che inizia durante la pandemia influenzale di “spagnola” che fra il 1918 e il 1920 uccise dalle decine al centinaio di milioni di persone nel mondo, e che termina ai giorni nostri, al tempo del Covid-19.
Nel corso della sua carriera letteraria iniziata a quarant’anni di età, la scrittrice cilena ha creato personaggi femminili coraggiosi e ardimentosi, da Clara del Valle, protagonista del primo romanzo di Isabel Allende La casa degli spiriti (1982), straordinario successo mondiale dell’autrice, a Inés Suárez, eroina di Inés dell’anima mia (2006), per citarne solo due. Anche Violeta d’ora in poi si inscrive nel solco di quelle donne create dalla fantasia di Isabel Allende, spesso femministe ante litteram, dal forte bisogno di giustizia, leali e generose, che non hanno mai paura di gettare il cuore oltre l’ostacolo.
“Sono nata nel 1920, durante la pandemia della spagnola, e morirò nel 2020, durante la pandemia da coronavirus. Tu guarda che nome elegante per un virus così maligno!”
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