Abstract: Inizi del Novecento. Nelle grandi steppe della Russia, il Volga taglia il mondo in due. La riva sinistra è quella della Storia, del Tempo, quella che sta per vivere la Rivoluzione. La riva destra è un altrove sospeso di cui, sull'altra riva, nessuno sa a. È una terra di meli in fiore, di telai che filano, di tavole imbandite. I due mondi sono perfettamente impermeabili, fino a quando Jakob Bach non viene assunto da Udo Grimm, sulla riva destra, per impartire lezioni alla figlia Klara. L'amore che nasce tra Jakob e Klara romperà il sigillo che separava le due realtà, con conseguenze inimmaginabili e due figli: uno forse frutto di una violenza, l'altro arrivato proprio dalla Storia. Il nuovo libro di Guzel' Jachina è un romanzo che però alla Storia non si ferma, per lasciare entrare l'epica, che prende carne umanissima nelle gesta eroiche di un singolo uomo, del suo amore che non conosce confini, del suo sacrificio: un monumento altissimo alla pietas, come in pochi romanzi contemporanei. E come in Zuleika apre gli occhi , Guzel' Jachina intinge la sua penna in un inchiostro fatto di odori, colori, sapori, strappa brividi e scalda, conforta e getta nella più cupa disperazione, e sempre prende per mano il lettore, senza mai dargli il tempo di dubitare di quanto sta accadendo. È come seguire in barca la corrente del Volga, e lì si rimane a lungo, anche dopo aver finito la lettura di questo meraviglioso, fluviale romanzo, come nei grandi classici russi.
Titolo e contributi: Figli del Volga : romanzo / Guzel' Jachina ; traduzione di Claudia Zonghetti
Pubblicazione: Milano : Salani, 2021
Descrizione fisica: 516 p. ; 22 cm
Serie: Le stanze
EAN: 9788893819855
Data:2021
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.), Russo (lingua dell'opera originale)
Paese: Italia
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Biblioteca | Collocazione | Inventario | Stato | Prestabilità | Rientra |
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Pontedera, Giovanni Gronchi | NARRATIVA 891.73 JAC FIG | 0010-82896 | Su scaffale | Disponibile | |
Calci | 891.73 JACG 1 | 0200-14155 | Su scaffale | Disponibile | |
Peccioli, Fonte Mazzola | 891.735 JAC | 0210-9679 | Su scaffale | Disponibile |
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Per la collana Le stanze di Salani Editore ecco Figli del Volga di Guzel’ Jachina. Traduzione di Claudia Zonghetti.
Inizi del Novecento. Nelle grandi steppe della Russia, il Volga taglia il mondo in due. La riva sinistra è quella della Storia, del Tempo, quella che sta per vivere la Rivoluzione. La riva destra è un altrove sospeso di cui, sull’altra riva, nessuno sa nulla.
È una terra di meli in fiore, di telai che filano, di tavole imbandite. I due mondi sono perfettamente impermeabili, fino a quando Jakob Bach non viene assunto da Udo Grimm, sulla riva destra, per impartire lezioni alla figlia Klara. L’amore che nasce tra Jakob e Klara romperà il sigillo che separava le due realtà, con conseguenze inimmaginabili e due figli: uno forse frutto di una violenza, l’altro arrivato proprio dalla Storia.
Dalla più importante scrittrice di oggi in Russia, già vincitrice dei più importanti premi internazionali e in Italia del Premio Tomasi da Lampedusa con il suo primo romanzo Zuleika apre gli occhi, Guzel’ Jachina torna in libreria con una saga familiare che ripercorre la grande storia russa e sovietica.
Un racconto epico che narra le gesta eroiche di un padre, il suo sacrificio e un amore che non conosce confini. Diritti di traduzione già venduti in oltre 20 Paesi.
“Il grande romanzo russo non è finito”
Le Figaro
La nuova storia di Guzel’ Jachina è un libro che però alla Storia non si ferma, per lasciare entrare l’epica, che prende carne umanissima nelle gesta eroiche di un singolo uomo, del suo amore che non conosce confini, del suo sacrificio: un monumento altissimo alla pietas, come in pochi romanzi contemporanei. E come in Zuleika apre gli occhi, Guzel’ Jachina intinge la sua penna in un inchiostro fatto di odori, colori, sapori, strappa brividi e scalda, conforta e getta nella più cupa disperazione, e sempre prende per mano il lettore, senza mai dargli il tempo di dubitare di quanto sta accadendo.
È come seguire in barca la corrente del Volga, e lì rimani a lungo, anche dopo aver finito la lettura di questo meraviglioso, fluviale romanzo, come nei grandi classici russi.
“Un affresco maestoso delle singole vite intrappolate in una delle più grandi tragedie del XX secolo”
The Times
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